Gianpietro Séry

Interventi e Presentazioni in Seminari Psicoanalitici



Presentazione al Seminario psicoanalitico di Genova:
"Curare, educare, governare, amare, sapere - le impotenze e il passaggio alla guarigione"
quarta seduta: "governare: una città si giudica dai pensieri che sa ospitare"
Sala conferenze Associazione Italo Americana, 18 aprile 1998.

Come presentazione mi sono limitato a leggere un po’ il vocabolario riguardo alla parola governare e riguardo al termine ospitale, ospitalità.
Governare significa avere la direzione, tenere in rotta, nel caso del governare la nave, e il mantenere, l’avere cura del moto verso la meta nel caso del mantenere la freccia verso il bersaglio, per mezzo di quello che viene chiamato governale.
Avere la direzione implica il senso del moto, di una bussola con cui orientarsi, del "qui va bene" e "qui va male". Implica cioè una legge in cui muoversi.
Si tratta di muoversi in quella legge di soddisfazione che costituisce la sovranità; si tratta di agire da sovrano.
So, perché ne abbiamo parlato ieri qualche minuto a Milano, il rapporto fra questa sovranità e la verità sarà proprio il tema che sarà trattato tra poco in modo certamente conveniente.
Un’ultima annotazione sulla parola ospitalità: ospitalità non è ospedalità, pur essendone quest’ultima una derivazione lessicale.
L’ospedale si occupa solo della riabilitazione di chi è malato; il sovrano ospita chi sta bene e lavora bene.
Un soggetto ospitale è chi si prende cura di un altro soggetto.
La Città della legge dello Stato si giudica da come mi tratta da soggetto.
Mi viene in mente l’intervento che aveva fatto l’amico Ambrogio Ballabio quando parlava appunto del trattare bene.
La Città della legge dello Stato si giudica da come mi è di aiuto, da come ha cura del mio pensare, della mia competenza individuale, oppure da come consente almeno al fatto che altri possano fare.

 

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